Vero o no che la maggior parte delle volte non sai quanto ti è costato davvero un panino?
Arriva il cliente e ti chiede il classico panino al prosciutto e fontina! Già… ma quanti ingredienti devo mettere? Che poi… se sei tu a farlo puoi anche arrivare a considerarlo, ma quando sono i tuoi dipendenti a farlo? Hai la certezza che gli ingredienti ti permettano di marginare quel poco per cui valga la pena dedicarci tempo e lavoro?
Tranquillo questa domanda se la fanno tanti tuoi colleghi!
Il fatto è che il mondo della “tavola fredda” si è particolarmente evoluto negli ultimi anni. E la crisi dei consumi ha portato coloro che consumano il pranzo fuori casa ad orientarsi sempre più spesso sulla scelta del panino.
Basti pensare che il consumo dei panini ha una crescita media costante di oltre il 3% ogni anno, te ne sei accorto?
Perchè se non te ne sei accorto, allora stai perdendo delle importanti occasioni di vendere.
Noi in Monzagel siamo abituati a riconoscere da lontano le reali potenzialità di un locale e molto spesso incontriamo titolari di bar che ragionano così: “io sono soddisfatto delle colazioni, mi riempiono il cassetto, la mattina lavoro bene!”.
Bravo! Ma perchè non continuare a farti riempire il cassetto anche nel momento del pranzo, dello spuntino o della cena? Che poi il panino è solo il punto di partenza! Perchè chi compra il panino poi acquista la bibita, potrebbe volere un dessert o semplicemente un gelato e al 90 % il caffè è assicurato!
Come mai allora non ci hai ancora messo la giusta attenzione?
Il fatto è che, diciamocela tutta, la gestione di un panino è una gran scocciatura!Soprattutto se devi pensare a:
- avere un minimo di varietà di ingredienti per farcire il tuo panino
- tenere d’occhio la freschezza degli ingredienti freschi
- pensare a fare delle liste per prevedere almeno le farciture più richieste
- preparare i panini più richiesti, incrociando le dita che poi li venderai
- tenere d’occhio il tuo dipendente perchè non imbottisca troppo il panino che sta facendo, annullando definitivamente quanto avresti potuto guadagnarci!
Se poi aggiungi che qualcosa la butti via perché ha poca rotazione… ma tu la devi avere
E’ l’esempio della famosa “coppa” che si asciuga, perde peso e quindi “addio resa al kg!” o del tonno, che macera in quell’enorme vaso di vetro che non sai dove mettere e la
maggior parte delle volte è sotto gli occhi dei clienti. Che dire poi degli altri salumi
conservati con la pellicola da tanto di quel tempo, che neanche si stacca più! E siccome ne vendi pochi, allora potresti pensare di acquistare ingredienti che costano meno, ma che di certo non ti aiuterebbero a rilanciare la vendita dei panini.
E il pane? Quello che si inzuppa del succo del pomodoro, quello che ti si sbriciola sul bancone e sulla pedana e dopo averlo farcito ne è rimasto metà!
Insomma PANINO=CASINO, a meno che tu non abbia un sistema collaudato per venderne tanti e farteli pagare bene!
Voglio raccontarti la storia di Francesco, co-titolare di un bar di alto passaggio, all’interno di un distributore di carburanti a Paderno Dugnano (MI).
Non hai idea di quante persone passassero da li in orario di pranzo, o per uno spuntino ma la vendita non era come voleva!
Perché i panini esposti erano i soliti con farciture classiche in una la vetrina non valorizzava il prodotto
Se ci aggiungi che oltre a questo non aveva neanche la certezza di guadagnarci, beh prova a pensare quanti soldi si stava lasciando sfuggire!
Francesco si era accorto che bisognava cambiare, ma non aveva il tempo per studiare il come farlo e formare i suoi collaboratori.
Poi siamo arrivati noi e le sue vendite di panini sono salite in modo vertiginoso!
Come abbiamo fatto? Clicca sul bottone qua sotto!
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